Le copertine dei libri da grandi raccontate ai bambini

Che si fa quando la famiglia va in libreria, tutti insieme, piccoli e grandi?

Da una parte scaffali di narrativa per i grandi e dall’altra ripiani con storie di maghi, streghe e mostri vari. Libreria per gli adulti e libreria per bambini.  Si sta divisi? Separati?

Anche no.

Prendete le copertine dei libri. Vi stupiranno!

 

Durante gli eventi nelle librerie, quando vado a conoscere lettori e librai e a presentare il mio libro, ho voglia di stare e parlare con tutti, gli adulti e i bambini. Si vede subito chiaramente che bisogna fare qualcosa per metterli insieme, quelli che cercano favole e storie di supereroi con quelli che non sono più né bimbi né ragazzini.

Spesso la scena è questa: lei, la mamma, interessata al suo libro, il romanzo, magari un giallo, il tal personaggio. Lui, il marito o compagno, da una parte a guardare sui ripiani oppure a fare la spola con la zona riservata ai bambini e ragazzi dove una figlia o un figlio stanno cercando qualcosa d’interessante, che non sia un saggio o un testo di aforismi motivazionali.

Altra scena frequente. Nel reparto dedicato ai titoli per bambini, succede di vedere la madre o il padre con i figli a scegliere qualcosa da leggere, puntare il dito sui colori di certe copertine, soffermarsi su un titolo buffo, cercare il protagonista di storie di successo.

Il contrario è molto meno frequente, difficile trovare bambini coinvolti nella scelta di un libro di narrativa per adulti, fra gli scaffali di titoli per grandi.

Serve un gioco, un modo per stare insieme divertendosi.

Scelgo di buttarla sulla copertina, fiduciosa che il vestito dei libri, l’immagine che identifica un titolo abbia la forza ispiratrice necessaria a catturare l’attenzione dei piccoli. Sì, la magia si compie proprio quando riusciamo a portare gli occhi dei bambini sulle copertine dei libri per adulti.

Fate osservare le copertine, tutte, a più colori, con la foto o senza, con un disegno, a titolo alto o caratteri più piccoli. Poi dite ai figli di concentrarsi su quella che ha colpito di più, che piace più delle altre. Ora prendete un foglio e un lapis (eventualmente anche matite colorate) e chiedete di disegnare l’immagine di copertina. Non ci sono regole, va bene tutto: si può mettere il foglio sulla copertina per facilitare il disegno, si può riprodurre il soggetto a mano libera, si può interpretare dando al disegno la nostra fantasia. E’ tutto buono: anche lo scarabocchio del piccolino che dice di aver appena fatto la nave riconosciuta sulla copertina di un romanzo o i campanili al posto dei grattacieli.

 

Come tutti i giochi, anche questo riserva un insegnamento o almeno qualche spunto di riflessione. Da tutte e due le parti.

I piccoli avranno imparato a riflettere sulle immagini, avranno messo in moto la fantasia per farsi un’idea di quello che può essere scritto là dentro. Imparano anche a descrivere ciò che vedono, riportano con il disegno una loro interpretazione di quello che hanno visto o immaginato.

Per i grandi questo gioco dà la possibilità di diversi arricchimenti, soffermarsi sul messaggio sintetizzato dall’immagine di copertina, il valore di una rappresentazione per introdurci in una storia e in una dimensione, la forza descrittiva di quello che vediamo, il tempo che ci prendiamo per osservare e fare riflessioni, rafforzare il legame con i figli in questo scambio di opinioni e fantasie a partire dalla copertina di un libro.

 

Le copertine dei libri avvicinano genitori e figli e stimolano conversazioni, in definitiva le immagini che racchiudono un romanzo aiutano anche le relazioni familiari.

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